martedì 23 dicembre 2008

Quanti elementi individualizzanti ? Una prima disamina

Citando da una perizietta standard, da cop'incolla, vista troppe volte:

[…] per poter affermare che uno scritto è autografo i segni con lo stesso tracciamento grafico in due scritture in confronto devono essere cinque/sei [...].
Di norma, a contorno, si citano Sante Bidoli, insieme o in alternativa a Marco Marchesan.

È una citazione non corretta, malevolmente interpretata, e che ignora totalmente senso e fondamenti di detta Legge.

Questa che si attribuisce al Marchesan (o a Bidoli) non è una Legge, sorta di mandato all'onnipotenza, di valore assoluto ed applicabilità universale; non è nemmeno una regola, ma solamente una misinterpretazione di un esempio di statistica a sua volta semiempirica e sommaria, un tentativo di esporre in forma quantitativamente debole il principio criminalistico di identificazione [*].
Un principio può essere utilizzato solo conoscendo e rispettando il contesto sotto cui è formulato.

Un segno grafico che possa essere definito patognomonico (linguaggio improprio, da patologo) o meglio individualizzante, può essere definito, in termini statistici assai sommari, come un segno che lo scrivente abbia in comune con una limitata parte della popolazione (anche con una parte eguale a zero, ovviamente) come per esempio con una persona su cento, ovvero il segno ha una frequenza dell’1% nella popolazione in esame.
Sotto tale ipotesi, affinché la probabilità che una serie di segni individualizzanti possa essere definita sufficiente ad individuare una singola persona, detti segni dovrebbero essere in numero di quattro o cinque; per le probabilità composte, cinque segni ognuno con frequenza misurata pari all’uno per cento della popolazione, dovrebbero essere contemporaneamente presenti in 1/100 elevato alla quarta, ovvero in 1/10.000.000.000 di persone, una persona su dieci miliardi.
Ciò, naturalmente, se effettivamente a detti segni possa essere attribuita tale frequenza nella popolazione, giacché non esistono tabelle delle frequenze dei caratteri della scrittura, che siano pubblicate e verificate secondo il metodo scientifico. Esistono solamente regole semiempiriche, come l'esecuzione degli ovali in senso orario, misurate in campioni ristretti.
Esistono, inoltre, segni ben più rari di quelli con la frequenza esemplificatrice dell’uno per cento, e la loro presenza potrebbe ridurre anche a due i segni caratteristici sufficienti a fornire un parere di unicità di mano.
E detti segni, interpretati come elementi statistici, debbono essere tra loro indipendenti tra di loro. Ad esempio, l'esecuzione degli ovali in senso orario tra le a e le o, non è completamente indipendente tra loro, non possono essere considerati elementi di eguale valore probatorio.

Come se non bastasse, si scrive di segni con lo stesso tracciamento grafico.
Ciò è errato, perché nei caratteri individualizzanti vi sono anche i caratteri generali della scrittura, come la pressione e gli allineamenti.

Una trattazione della regola dei cinque segni, con eccessive libertà statistiche e metodologiche, a mi oparere (vi si rappresenta la variazione di una grandezza discretizzata con una linea continua, scelta in maniera arbitraria e non documentata, tra l'altro), la si può trovare qui.

Vi è però un aspetto poco utilizzato della regoletta, mai abbastanza evidenziato.
Nessuno può permettersi di stabilire identità tra elementi banali, o tra due o tre elementi.
Un esempio chiarissimo : avere (tra individui a confronto) due gambe e due braccia non è una corrispondenza individualizzante; lo sarebbe se si avessero tre gambe (meglio ancora se quattro).

[*] Robert A. Huber , Expert Witnesses, Criminal Law Quarterly, II, 276-296 : When any two items contain a combination of corresponding or similar and specifically oriented characteristics of such number and significance as to preclude the possibility of their occurence by mere coincidence, and there are no unaccounted for differences, it may be concluded that they are the same, or their characteristics attributed to the same cause. Si veda anche: Harold Tuthill, Individualization: Principles and Procedures in Criminalistics, Lightning Powder, Salem 1994

Nessun commento:

Posta un commento