Alla fine, nonostante tutto quello che si è frapposto nel mentre, sta per uscire la nuova edizione del Romanzo dell'Aviazione - da Icaro ai Voli Spaziali, di Felice Trojani, nella mia revisione e con le splendide illustrazioni di Francesca Quatraro. Se non si presenteranno altri problemi, il volume dovrebbe essere in vendita intorno a Natale 2018.
La prima edizione del volume, al tempo libro per ragazzi, uscì per Mursia nel 1969, subito seguita dalla seconda dopo aver meritato il premio Soroptimist nel 1970.
Alcuni libri di mio nonno, Felice Trojani, del quale curo la eredità morale (di materiale v'è ben poco, molto, molto poco, ahimé), sono poi stati ristampati negli anni non più come libri per ragazzi, ma direttamente e senza eccessivo editing nelle collane del mainstream, per lettori cresciuti - se ciò sia demerito dei ragazzi di oggi o della qualità degli scritti, lo decida però il Lettore.
Questa edizione - totalmente rivista, con alcuni capitoli rimasti fuori nella prima edizione (Amelia Earhart) pochi aggiornamenti e le illustrazioni appositamente realizzate da Francesca Quatraro - andrà in vendita su più piattaforme, come si dice oggi, giacché interessa esclusivamente la conservazione della memoria di mio nonno e della sua opera. Il volume su carta costerà piuttosto caro, non riuscendo ad avere economie di scala, e dovrò quindi provvedere ad una edizione elettronica per assicurarne una maggiore diffusione. Appena il volume sarà uscito ne avrete contezza (e listino dei prezzi).
Io sono un libero professionista, non sono un deputato, un portavoce, un portaborse, un funzionario pubblico delle barzellette. I miei conti (e molti debiti altrui) li pago da me, lavorando e guadagnando (per i quattro quinti a vacazione) da solo. A mia insaputa fanno solo fregature, altro che appartamenti e conti in Lussemburgo.
Le pubblicazioni a mio nome (e ne ho più di duecento, secondo l'EPAIS) le ho praticamente sempre finanziate coi miei soldi, anche in ambito universitario (l'abbonamento alle biblioteche dell'ETH e della BL era a mio nome, così per dire), così come tutti gli studi che porto a Congressi, Seminari e lezioni universitarie. E tutto possono dire, fuorché che io non faccia alcuno sforzo di originalità nel mio lavoro.
Questi libri, miei o che provengono dal legato morale degli antenati, sono pressoché tutti editati e pubblicati in proprio, senza sponsor o altre risorse che non la mia cultura e la mia capacità professionale. Scrivere e stampare un libro, specie se si vuol cercare di dire qualcosa di nuovo senza ridursi a un cop'incolla o a un compitino da prima liceo (corrente) da quattr'e mezzo, costa. Costa - tanto - in fatica fisica e mentale, in tempo, in quattrini.
Dovessi scrivere e pubblicare un libro del genere per un cliente, a suo nome, questi dovrebbe pagarmi tre o quattromila euro di onorario (più IVA e CAP) ed anticiparne all'istante almeno la metà. La giurisprudenza, i libri, gli articoli (quelli buoni), le informazioni storiche e scientifiche non si trovano gratis da zio Gugù - chi fa così è proprio quello che vuole il compitino da quattro e mezzo con il quale sperare di prendere per il culo il Lettore e poi lamentarsi che il lavoro non paga.
Ma poiché scrivo e pubblico per me (e parlo per me, come detto in premessa) e per la conservazione del legato morale degli antenati (in questo caso di mio nonno, Felice Trojani) per il solo piacere di farlo e di condividere conoscenza e che non sono né deputato, né portavoce, né portaborse, né il funzionario pubblico delle barzellette, prima di cominciare a scrivere devo prima, in parole povere, trovare da me le risorse (i quattromila più IVA e CAP) che mi avrebbe dato il Cliente.
Devo cioè trovare lavoro che mi paghi i conti di casa, che mi consenta di mantenermi in vita ed in salute sufficiente a far venire l'itterizia a qualcuno solo per la mia esistenza, i fondi per le spese e il tempo (tanto) per scrivere, editare, pubblicare, promuovere.
L'idea di fare i soldi con i libri, come fermamente crede qualche imbecille analfabeta privo di onore e di cervello, non si pone nemmeno. Il prezzo di vendita dei libri che produco - basta passare tre minuti su Lulu o su Amazon per sincerarsene - è di qualche centesimo al di sopra dei costi imposti dalla distribuzione. Per rientrare delle sole spese dovrei venderne almeno quattro o cinquemila copie a titolo, praticamente più dei lettori che ci sono in Italia, senza contare poi quelli che duplicano e regalano liberamente i PDF e i Kindle (che di solito rilascio SENZA DRM).
Quindi, caro il mio idiota, i soldi non si vedono proprio, sappilo. Non solo: i libri di mio nonno, Felice Trojani, sono promossi da me, a mia cura e spese, anche con la donazione delle copie (che io compro e pago con i miei soldi) che distribuisco alle biblioteche e agli studiosi di mezzo mondo, senza contare l'enorme quantità di informazioni che travaso, gratuitamente e, per quanto consentono le mie forze, a chiunque me le richieda.
Inoltre ed infine, il tempo per scrivere, editare e pubblicare, non mi viene pagato - ma la TASI, la TARSU, l'IVA, l'IRPEF e le fatture dei servizi mi arrivano lo stesso, così come le malattie, le disgrazie, le rotture di coglioni, gli individui molesti e i conti degli altri messi a mio nome.
Quindi, PRIMA si lavora per campare, POI ci si diverte a ricercare e a scrivere. Gratis, sottolineo.
I libri da me curati escono quando sono pronti, punto. Per i lavori da quattro e mezzo, credo che l'idiota di turno sappia abbondantemente provvedere in proprio e senza bisogno della mia consulenza (che oltretutto non intende pagare).