Non è ultroneo reiterare...
Ad oggi non si ha nessuna notizia circa il pagamento delle fatture emesse da Periti, Consulenti e Traduttori per l'anno 2008, ed in alcuni Tribunali e Procure anche per anni precedenti.
Alcuni ottimisti parlavano a mezza voce del mese di Giugno; altro, più maligno, alludeva alla scadenza elettorale per la quale sarebbe stato necessario accontentare il popolo sulla riva (Trilussa). Passate le elezioni, nulla.
Passato il periglio, gabbato lo Santo è un proverbio italiano, del resto.
Le voci ora fanno riferimento a risorse recuperate dalla approvazione della Legge ammazzaintercettazioni, che verrebbero deviate verso il pregresso delle Spese di Giustizia. Sinceramente, mi sembrano più attendibili quelle dichiarazioni che si riferiscono al taglio assoluto di tali risorse economiche, da esibire quale scalpo della Giustizia nella prossima Legge Finanziaria (o ciò che la vorrebbe sostituire, sempre di assalto alla diligenza si tratta).
Qualcuno vorrebbe ricorrere ai Decreti Ingiuntivi verso il Ministero di Giustizia (che ha però i beni pignorabili già prenotati dagli Avvocati e da altri creditori).
Dai primi di Marzo, almeno dal Tribunale (Penale), Corte di Appello e dalla Procura di Roma, stanno arrivando attraverso la Banca d'Italia i bonifici relativi a fatture emesse da Periti, Interpreti e Traduttori dopo il 1° Gennaio 2009. I fondi resi disponibili dall'amministrazione della Giustizia sono infatti destinati alle prime necessità dell'anno in corso, tralasciando i pagamenti ancora in sospeso degli anni precedenti, in particolare quelli del 2008. Delle ulteriori necessità, non se ne parla proprio, almeno finora; si dovrebbe pessimisticamente prevedere la replica trionfale della "i soldi son finiti a Luglio".
Si parla, ricordo, del pagamento di fatture emesse in seguito ai decreti di liquidazione del Giudice o del Pubblico Ministero, a carico dell'Erario, e non di decreti di liquidazione che debbono ancora essere emessi dal Giudice o dal Magistrato.
Solo tra Procura, Tribunale e Corte di Appello di Roma si parla di pagamenti in sospeso, relativi al 2008 o ad anni precedenti, per un importo che si aggira sui quaranta milioni di euro. Numeri affidabili si hanno però solo dalla Procura, che attende i fondi per procedere al pagamento di fatture regolarmente emesse nel 2008 per dodici milioni e mezzo di euro.
Non è certo fuor di luogo ricordare un'altra volta la Direttiva 2000/35/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 29 giugno 2000, relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, che in Italia è stata implementata escludendo esplicitamente la Pubblica Amministrazione. Tale esclusione non esiste in Francia, ove vale il termine massimo di trenta giorni, termine che in Gran Bretagna è stato portato da un paio di mesi addirittura ad otto giorni.
Gli extracomunitari siamo noi, sempre di più.