In un recente post, s'era scritto della nuova Direttiva del Parlamento e del Consiglio Europeo relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento
nelle transazioni commerciali.
Sinteticamente, viene generalizzato il limite
massimo di 30 giorni per i
pagamenti di fatture per beni e servizi, sia per il settore pubblico che
per quello privato, ammettendo limitatissime eccezioni solo in
circostanze specifiche e comunque non oltre il termine di 60 giorni, a
meno di clausole contrattuali specifiche che non costituiscano un contratto leonino.
Per il settore pubblico la Risoluzione è particolarmente rigida,
imponendo l'invalicabililità del termine dei sessanta giorni, oltretutto
limitato solo al settore della sanità.
Nel caso di ritardato pagamento, si applica automaticamente un
tasso di interesse non inferiore all'8%, ed una somma non inferiore ai
40€ per coprire i costi di recupero del credito (foss'anche per il
semplice sollecito).
La Direttiva 2011/7/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
16 febbraio 2011, relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento
nelle transazioni commerciali è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 23 Febbraio scorso.
Da tale data, i singoli Stati hanno due anni per recepire la Direttiva nella propria legislazione.
Da tale data, i singoli Stati hanno due anni per recepire la Direttiva nella propria legislazione.