martedì 16 agosto 2011

La permanenza dei documenti - I


Domanda tecnica, il risvolto politico lasciamolo di lato, per ora: quanto dura un processo in Italia, o meglio e più direttamente, per quanto tempo qualcuno dovrà leggere quello che avete scritto per il magistrato o per la parte, magari in appello o in ricelebrazione dell'appello dopo un rinvio (magari anche due) da Cassazione ?
Ancora, poco tempo fa ho accennato, attraverso una recentissima di Cassazione, sulla possibilità di ricelebrare un processo a seguito di una nuova possibilità di analisi scientifica degli elementi di prova, non disponibile al momento del processo di cui si chiede la revisione. 
Ecco, gli elementi di prova, gli atti, le perizie precedenti, li ritroveremo belli ordinati ed immediatamente accessibili, in tanti begli scatoloni messi in fila, all'asciutto e senza polvere, come nel (brutto) enlatado Cold Case ?
Sale sulle ferite: e se magari gli elementi di prova, o le analisi, sono state conservate su supporti magnetici o stampati su carta termica? 
Quante volte ve li siete trovati già davanti ?
Chi ricorda ancora le sigle mhv, smi, smo, lbm ? Avete una vaga idea di come leggere un nastro Geloso, un Betamax, anche un semplice VHS e di come riversarlo su un supporto corrente ?
In teoria, per quanto promettono, tra  poco dovremmo avere il processo telematico, e comunque prima o poi si dovrà consegnare  almeno la relazione in forma digitale (quale non si sa, ancora, ed i precedenti con la PEC lasciano mal sperare). 
Ma, tra qualche anno potremo  accedere ai files depositati oggi o domani, così come (non) risuciamo ad accedere a quelli di qualche anno fa?
Torniamo alla carta? Avete presente quei carissimi fogli appiccicosi e polverosi per stampante a getto di inchiostro, che dicevano "per stampe fotografiche", che andavano di moda qualche anno fa ? 
Dopo qualche mese, ancor meno se conservati in ambiente umido o a contatto con carte acide o con solventi (la colla delle rilegature), questi sfarinavano, o nella meno disastrosa delle ipotesi i colori viravano verso il blu o il giallo, sino a scomparire del tutto. Wilhelm sembrava che l'avessi letto solo io, qualche anno fa, e temo che la faccenda non sia migliorata.
Contattiamo il perito del tempo, e vediamo se ha il supporto digitale della perizia. Come no : trentasei floppy da tre e mezzo (quelli che sganasciavano nel lettore), fatti forse in windows 3.11, con un programma che si chiamava ... chi se lo ricorda, me lo diede l'amico dell'amica, coi filename a cinque caratteri, eccetera.
Io ho le fotografie dei miei trisnonni, sparsi tra Cortale, Torino, Belluno, Bologna, Firenze. Ho i film in 8mm girati negli anni sessanta. Ho libri del seicento. Ho lettere scritte da Nadar al mio prozio.
Ho le lastre (in vetro prima, in filmpack poi) delle fotografie di mio padre da piccolo, i negativi delle fotografie fatte da mio nonno nell'Unione Sovietica di Stalin, sviluppate col Rodinal e fissate in acqua e sale. Fotografie in Anscochrome, Kodachrome degli anni quaranta, un paio di foto a colori col sistema Lumiére.
Ho il testamento scritto da mio nonno al Polo (nella Tenda Rossa, affidato alla pattuglia Malmgrem, Mariano e Zappi), le cartoline del mio bisnonno, la fotografia del bisnonno Juglaris quando faceva la prima triangolazione della Sardegna.Tutti ancora perfettamente ed immediatamente leggibili, riproducibili, manipolabili. Ho il manoscritto del Minosse, il dattiloscritto e la macchina da scrivere Olympia con cui è stato battuto (perfettamente funzionante). C'è qualche atto del prozio avvocato, alcune perizie dei nonni e dei prozii, scritte a mano (al tempo obbligatorio, attenzione) o dattiloscritte.


Analogico batte digitale tre a zero? Non esattamente. Il problema è la accessibilità del software (e non mi costringete a spiegare cos'è l'open source), la scelta di formati che possano essere letti o periodicamente convertiti seguendo il progredire dell'arte (txt, rtf, PDF-A), stampare su carta non acida, con inchiostri pigmentati, conservare le cose come si deve ed eseguirne la periodica manutenzione (specie dei supporti: come ho riversato/convertito i floppy - quelli veri - da 5"1/4, così dovrò fare con gli HD da 1TB che oggi sono lo standard).

Da continuare ...

Dolus Bonus


Fabio Sanvitale e Vincenzo Maria Mastronardi
Leonarda Cianciulli - La Saponificatrice
Collana Crimini & Criminali - Armando Editore


Leonarda Cianciulli, la Saponificatrice di Correggio, quella che fa il sapone e i dolci da offrire alle signore in visita con le proprie vittime, che uccide per salvare i figli dalla maledizione.
Dopo settant'anni forse è il momento di fare pulizia, di andare a controllare cosa è vero e cosa viene fuori dai giornalisti, le cui invenzioni venivano alla fine avvalorate dalla stessa Cianciulli, accreditando presso l'opinione pubblica l'ipotesi della follia.
Vincenzo Maria Mastronardi e Fabio Sanvitale così fanno, e scoprono sotto la patina di sette decenni di favole una realtà ben più materiale, ed una Cianciulli affabulatrice e creatrice del suo stesso mito.


Dolus Bonus


Vincenzo Maria Mastronardi - Walter Mastroeni - Ascanio Trojani
Stupro ? - Processi Perversi - Il Caso Parlanti
Collana Crimini & Criminali - Armando Editore - Roma 2010



Stati Uniti d'America, Stato della California, intorno all'anno 2000.
Viene introdotta dai legislatori, non senza contrasti e perplessità, una serie di norme protese al contrasto della violenza in ambito familiare, divenuto tema politico di primo piano.
Viene modificato il codice delle prove (il California Evidence Code), con la intenzione di proteggere la vittima della violenza dal ricatto morale e materiale del suo aguzzino, viene introdotta la possibilità di ammettere in sede processuale testimonianze circa la reiterazione dello specifico reato anche in assenza di una precedente pronuncia di un tribunale, la possibilità di ammettere la testimonianza esperta in tema di BWS (Battered Woman Syndrome) senza riferimento specifico al caso davanti alla Corte, vengono innalzate le pene, le fattispecie dei reati in ambito familiare vengono inserite tra quelle per le quali viene applicata la legge californiana dei "tre schiaffi", raggiunti i quali si va in carcere per non meno di ventotto anni senza possibilità di rilascio anticipato.
Ma il processo nell'ordinamento statunitense è il meccanismo ideale per l'accertamento della verità e per la punizione dei colpevoli solo per chi può permetterselo, e sono gli stessi statunitensi a dirlo a gran voce.
La Giuria, i dodici layman che devono decidere sulla colpevolezza o sulla non colpevolezza dell'imputato, sono esclusi dal confronto sotterraneo tra gli avvocati, dalla fase pre-dibattimentale, dall'accesso all'intero corpus delle indagini e delle prove, e tenuti sotto tutela dal Giudice. Troppo spesso il common sense non è in grado di comprendere la complessità dei moderni dibattimenti, specie quando vi intervengano con tutto il loro peso le attuali metodologie tecniche e scientifiche.
La motivazione fondamentale che ha portato alla Giuria, in estrema sintesi il controllo diretto da parte del popolo della applicazione delle Leggi, non c'è più.

Carlo Parlanti viene accusato di aver commesso i reati di violenza carnale, violenza domestica e sequestro di persona, nel 2002, a Thousand Oaks, Ventura County. Verrà arrestato nel 2004 all'aeroporto di Düsseldorf, mentre è in viaggio attraverso l'Europa per lavoro, ed estradato l'anno successivo negli Stati Uniti.
Anche in seguito alla applicazione delle norme appena introdotte, Parlanti verrà ritenuto colpevole da una Giuria per tutti i reati ascrittigli, e condannato dal Giudice a nove anni di reclusione.

Ma il processo non appare del tutto chiaro, lineare, convincente. Carlo Parlanti proclama la sua innocenza a gran voce, sin dal fermo in Germania.
Carlo Parlanti è effettivamente colpevole? La pena che gli è stata comminata è giusta? Il processo contro di lui ha effettivamente accertato la verità, vi si è solamente avvicinato, o è rimasto chiuso nel meccanismo perverso del formalismo delle parti, dove tutti, singolarmente si sono comportati secondo norma, ma complessivamente si è arrivati ad un abominio, con tutti che han fatto il loro dovere ma la nave è affondata comunque? Le Leggi appena votate, che avrebbero dovuto proteggere le parti più deboli socialmente e processualmente, hanno funzionato o sono state strumentalizzate ad altri e personali fini ? Il fatto che Carlo Parlanti abbia precedenti specifici da cui si è svincolato a seguito di derubricazioni, amnistie e patteggiamenti lo rende colpevole a vita, indipendentemente dalle modalità dello specifico caso ?
Carlo Parlanti ha veramente commesso tutto ciò per cui è stato accusato, o è stato condannato per tutti i motivi sbagliati, o per motivi diversi dai quali era accusato?


Il volume è la sintesi di un lungo e dettagliato studio, tuttora in essere, degli atti nel pubblico dominio del processo a Carlo Parlanti, nelle indagini mal svolte, nelle analisi tecniche mai effettuate. I verbali sono stati studiati nelle trascrizioni originali in inglese, per recuperare informazioni anche dalle sfumature linguistiche, ed in gran parte mai sinora valutati nella loro completezza.

domenica 14 agosto 2011

Pagine Storiche




Renato Perrella ne il "Mito della Scrittura Artificiosa nelle perizie grafiche" :
"..occorre segnalare e denunciare ai Giudici, agli Avvocati, ai periti ed all'opinione pubblica lo scempio della Grafologia che è quotidianamente operato da troppi periti, i quali con inconcepibile e temeraria leggerezza, si avventano sulla scrittura e, forti delle incaute affermazioni di alcuni autori, le applicano da apprendisti stregoni, improvvisando e sentenziando, con sospettosità morbosa al minimo accenno di "anomalia", che lo scritto è artificioso."
Scrittura, n. 20, Ottobre-Dicembre 1976


Perrella è da considerare storico
Direi di sì, e comunque la situazione dal 1976 è "alquanto" degradata. ed incauti, assorti ed apprendisti stregoni sembrano essere divenuti la maggioranza.