Qualcosa di più hard-boiled, magari un po' oltre i cinquanta euro che erano il limite per il regalino-però-importante-che-non-delude, cercando di mantenere un criterio di facile accessibilità all'acquisto (e quindi Amazon) se non per casi particolarissimi.
Da anni si constata che i fotofonini stanno progressivamente erodendo gli spazi di quelle che erano le point&shoot (anzi, quelle più economiche viaggiano verso l'estinzione) e vi è una sempre maggiore condivisone di tecnologie tra i due sistemi: touchscreen, wi-fi, bluetooth sono sempre più diffusi negli apparecchi fotografici, obbiettivi ben migliori dei primi sistemi menisco+lente di campo, sensori più grandi, elaboratori di immagine dedicati e distinti dal processore principale negli smartphone. Qualcuno certamente ricorda che ne avevo parlato a Mesagne nel Settembre del 2012, allora presentandoli come sistemi emergenziali o per lo scouting, ma dimostrando che negli anni successivi (ora siamo nel 2016, e lo possiamo ben verificare) l'utilizzo sarebbe diventato concorrenziale.
Per un perito, la acquisizione, la elaborazione e la archiviazione delle immagini è una competenza fondamentale a cui nessun professionista può sottrarsi. Se, da un lato, il lavoro viene svolto con l'utilizzo di strumentazione adeguata, esiste una zona intermedia, variamente corposa secondo i settori, nei quali è estremamente utile la disponibilità di un sistema sempre-con-me, piccolo, relativamente economico ma decentemente performante: nel nostro caso, una compatta (secondo la definizione merceologica) che possa essere tenuta sempre in borsa (evitate le tasche, se volete definirvi professionisti).
Il mercato è abbastanza ampio, in questo settore, seppure si senta la mancanza di alcune caratteristiche dello strumento da scouting: ad esempio, sono rarissimi gli apparecchi che utilizzano batterie standard (ricordate la Caplio R1V ?), reperibili in ogni dove, o un delay dello scatto o di altre operazioni (spegnimento, accensione) ridotto (sempre ricordando la Caplio R1V).
Ai fini dell'acquisizione delle immagini di documenti e scritture, in fase di scouting non è particolarmente rilevante la possibilità di eseguire macrofotografie propriamente dette, quanto quella di riprendere una area minima intorno ai 7x10cm con buona planareità, all'ingrandimento 2:1 o 3:1 ci si giunge in fase di editing, considerata la buona qualità dei sensori correnti.
Da anni si constata che i fotofonini stanno progressivamente erodendo gli spazi di quelle che erano le point&shoot (anzi, quelle più economiche viaggiano verso l'estinzione) e vi è una sempre maggiore condivisone di tecnologie tra i due sistemi: touchscreen, wi-fi, bluetooth sono sempre più diffusi negli apparecchi fotografici, obbiettivi ben migliori dei primi sistemi menisco+lente di campo, sensori più grandi, elaboratori di immagine dedicati e distinti dal processore principale negli smartphone. Qualcuno certamente ricorda che ne avevo parlato a Mesagne nel Settembre del 2012, allora presentandoli come sistemi emergenziali o per lo scouting, ma dimostrando che negli anni successivi (ora siamo nel 2016, e lo possiamo ben verificare) l'utilizzo sarebbe diventato concorrenziale.
Per un perito, la acquisizione, la elaborazione e la archiviazione delle immagini è una competenza fondamentale a cui nessun professionista può sottrarsi. Se, da un lato, il lavoro viene svolto con l'utilizzo di strumentazione adeguata, esiste una zona intermedia, variamente corposa secondo i settori, nei quali è estremamente utile la disponibilità di un sistema sempre-con-me, piccolo, relativamente economico ma decentemente performante: nel nostro caso, una compatta (secondo la definizione merceologica) che possa essere tenuta sempre in borsa (evitate le tasche, se volete definirvi professionisti).
Il mercato è abbastanza ampio, in questo settore, seppure si senta la mancanza di alcune caratteristiche dello strumento da scouting: ad esempio, sono rarissimi gli apparecchi che utilizzano batterie standard (ricordate la Caplio R1V ?), reperibili in ogni dove, o un delay dello scatto o di altre operazioni (spegnimento, accensione) ridotto (sempre ricordando la Caplio R1V).
Ai fini dell'acquisizione delle immagini di documenti e scritture, in fase di scouting non è particolarmente rilevante la possibilità di eseguire macrofotografie propriamente dette, quanto quella di riprendere una area minima intorno ai 7x10cm con buona planareità, all'ingrandimento 2:1 o 3:1 ci si giunge in fase di editing, considerata la buona qualità dei sensori correnti.
Fatti salvi i parametri generali di scelta (sostanzialmente il sensore più grande, in dimensioni non in pixel) si dovrebbe già decidere tra piccola reflex a obbiettivi intercambiabili, mirrorless a obbiettivi intercambiabili, le c.d. bridge, ovvero le compatte propriamente dette - ovviamente, sempre meglio la reflex, una entry level ha costo inferiore e prestazioni complessive migliori a una mirrorless ultimo modello di costo anche quadruplo.
Però, qui stiamo parlando del regalino, non dello strumento, tema compatta da scouting.
Il mio esempio è la Sony DSC WX350, considerata su Amazon: prezzo al di sotto dei 250€, sensore CMOS Exmor R® da 7,76 mm (1/2,3"), zoom ottico (solido vetro) 20x (25-500mm equivalenti sul 35mm), 100-12800 ISO, wi-fi, stabilizzazione ottica. Nulla di più, ma sopratutto nulla di meno.
Ritorniamo allora ai libri.
Il manuale di Francesco Buffa, Firme elettroniche e grafometriche, è un riassunto aggiornato al regolamento EIDAS (in vigore in Italia dal 1° Luglio scorso). Testo giuridico, non tecnologico, per inquadrare correttamente il problema della firma grafometrica e la validità del documento elettronico.
Ancora,un compendio tra il bel libro e il libro professionalmente utile sono le opere di Edward Tufte. L'ultimo della serie è il Beautiful Evidence:
4 - sequitur ?
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