Nella seduta del Consiglio dei Ministri del 31 Ottobre del 2012, la numero "52 ter", è stato approvato, su proposta dei Ministri per gli Affari Europei e della Giustizia, il decreto legislativo che recepisce la direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese, e tra Pubbliche Amministrazioni e imprese, in attuazione della delega conferita al Governo con l’articolo 10 della legge n. 180/2011 (il cosidetto Statuto delle Imprese).
Il Governo Monti prosegue nella sua alternanza tra provvedimenti assolutamente deludenti e provvedimenti che, invece, preludono ad un effettivo cambiamento in pratiche stratificate da decenni.
L'anticipo del recepimento della direttiva di ben (!!) due mesi e mezzo, al 1° gennaio 2013, potrebbe essere un labile segno che va in direzione opposta alla misera ragioneria dei precedenti decreti.
La norma impone termini certi di pagamento: di norma trenta giorni, e mai oltre i sessanta, consentiti solo in casi eccezionali, tra i quali si annovera la Pubblica Amministrazione. I tassi di mora (immediatamente esecutivi, tra l'altro) passano al BCE+8, a contare dal trentesimo/sessantesimo giorno dall'emissione della fattura.
C'è naturamente qualche interpretazione discutibile, come il far valere la norma a partire dai contratti sottoscritti dopo il 1° Gennaio 2013 [nel caso di incarico da parte dell'AG, la data è quella del conferimento], e qualche dubbio da verificare al momento della pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale.
Maggiori informazioni le potrete trovare nei precedenti post sull'argomento.
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