In un post precedente ho parlato della biografia di Roald Engelbert Amundsen scritta da mio nonno, Felice Trojani, uno dei superstiti del dirigibile "Italia", per accorrere alla ricerca dei quali Amundsen perse la vita.
Nel prossimo Agosto la Marina Reale Norvegese, in collaborazione con il Museo dell'Aviazione di Norvegia, la Kongsberg Maritime AS e la ContextTV GmbH, inizierà ad esplorare la zona a Sud dell'Isola degli Orsi (la più meridionale delle Svalbard) nella quale si presume si sia inabissato il Latham47 pilotato da René Guilbaud, assistito dal tenente Leif Ragnar Dietrichson, insieme a Roald Amundsen e altri tre membri dell'equipaggio.
Il 18 Giugno 1928, alle 16:00, Amundsen e i piloti francesi partirono da Tromsø, in Norvegia. L'ultima trasmissione, "tutto bene", fu effettuata tra le 18:45 e le 18:55, in un punto al di sotto dell'Isola degli Orsi nella cui zona fu successivamente rinvenuto un frammento di galleggiante appartenente al Latham.
Le ricerche saranno condotte dalla nave Tyr, utilizzando l'AUV Hugin-100MR, capace di scendere sino a 1000 metri di profondità e con una autonomia di ben diciotto ore. Gli organizzatori, forti di precedenti esperienze positive, si dichiarano particolarmente ottimisti.
Il sito da cui verrà raccontata, momento per momento, l'intera spedizione è questo:
L'uomo in divisa dell'Aeronautica Italiana accanto al viso di Amundsen è Umberto Nobile.
La storia dei rapporti tra l'Italia, Umberto Nobile, Roald Engelbert Amundsen ed il sempre trascurato Lincoln Ellsworth è ben narrata ne La Coda di Minosse.
Nessun commento:
Posta un commento