È noto, anche se non a tutti, che con la novella del 195 cpc viene introdotto un subprocedimento di CTU, interamente affidato al consulente d'ufficio, anche per la gestione documentale.
In tempi di processo informatizzato (telematico, sois-disante) però, l'archivio (informatico) relativo al subprocedimento di CTU, formato dalla pletora di note, verbali, PEC, comunicazioni, documenti e quant'altro, deve essere integralmente gestito dal consulente, sia come spazio di archiviazione (per il quale non è oltretutto possibile richiedere il rimborso del balzello SIAE) che per la comunicazione e consultazione con le parti.
Già dagli albori della introduzione dei processi informatizzati s'era suggerita la istituzione di un subfascicolo per la CTU, nel quale far elettivamente confluire tutti i documenti relativi, ma alla fine non si è mai giunti a nulla di concreto.
Andrebbe, in margine, anche ricordato che le Linee Guida del Garante per la Protezione dei Dati Personali non consentono al perito di conservare alcunché (o poco meno) del materiale utilizzato per l'incarico, che quindi va restituito, in paralleo con quello che veniva fatto prima, alla cancelleria del magistrato.
In alcuni settori (grafica, immagini, filmati, audio) questi archivi possono raggiungere da una parte dimensioni non indifferenti (mio record personale, 1,3 TB) che rendono praticamente impossibile il trasferimento dell'archivio utilizzando il sistema della PEC adottato nel processo civile.
Una proposta, quindi.
Provocatoria, tignosa e ignorante, come impongono i tempi.
Ormai da qualche anno, i Presidenti del Consiglio dei Ministri e la maggioranza dei Ministri, emettono i loro decreti attraverso Facebook (più raramente Twitter, ma la limitazione del numero dei caratteri non è sfogo sufficiente all'ego dei detti), lasciando ai margini la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Perché non utilizzare un gruppo Facebook, allora, chiuso, privato, dedicato ad un singolo procedimento di CTU ?
In questo possono confluire tutte le operazioni peritali (attraverso lo strumento Video Party), le comunicazioni brevi attraverso la timeline, l'invio di documenti attraverso le apposite funzioni. Tutto quanto sarebbe immediatamente condiviso con tutti i membri del gruppo (nella fattispecie, CTU, CTP, difensori, parti in causa, cancelleria, magistrato) risparmiando tra le altre cose al CTU i continui richiami al concetto di contraddittorio ed all'obbligo di invio di ogni comunicazione anche alle controparti, ecc.
All'invio della relazione alle parti (il primo termine del 195 cpc, II comma) il gruppo verrebbe bloccato, cristallizzando così la chiusura delle operazioni peritali, consentendo il solo invio delle osservazioni (entro il secondo termine del 195 cpc, II comma).
Al deposito finale, la cancelleria provvederebbe a scaricare il contenuto del gruppo e a ricevere l'elaborato finale del CTU.
Volete un esempio ? Guardate qui: https://www.facebook.com/groups/872362699851264
Fin qui, la provocazione (ma se qualcuno mi prende sul serio, esigo i diritti).
Lo stesso complesso di funzioni potrebbe essere realizzato anche utilizzando uno dei tanti sistemi oggi disponibili per il meeting e il coworking online, alcuni dotati ab ovo delle richieste funzioni di sicurezza imposte dalla Legge [FB non le ha, per la cronaca].
Uno per tutti ? Riot (https://about.riot.im)
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