domenica 10 marzo 2013

Trenta giorni, non uno di più !


Dal 1° Gennaio di quest'anno 2013, sono in vigore le disposizioni del D.Lgs. n. 192/2012, che recepisce la direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e tra Pubbliche Amministrazioni e imprese
Pubblica Amministrazione e Imprese dovranno saldare le fatture ricevute entro 30 giorni, prorogabili a 60 solo ed esclusivamente in casi ben individuati e che non costituiscano vessazione nei confronti del creditore.
In caso di mancato pagamento dei termini, si applicherà automaticamente il tasso di interesse pari a quello della BCE per operazioni di rifinanziamento maggiorato di otto punti.
Ogni accordo tra creditore e debitore che escluda a priori tale norma è considerato gravemente iniquo e pertanto nullo senza possibilità di fornire prova contraria.

Nel nostro caso, la fattura emessa verso un impresa per il versamento del fondo spese fissato dal Giudice rientra pienamente nell'ambito di applicazione della norma.

Tudo beleza ? - naturalmente, no
Le imprese sembrano nemmeno conoscere la norma, naturalmente la ignorano sinché non gli si fa un precetto e un decreto ingiuntivo, e l'abuso è tanto più sistematico quanto più grande è l'azienda debitrice.
Ad oggi, nemmeno tre mesi dopo l'entrata in vigore della norma, che oltretutto sostituisce una precedente normativa del tutto analoga, registro tra le altre anche l'indecente arroganza di imprese che, paradossalmente, si occupano del recupero crediti per conto terzi, e che nei loro pamphlet chiedono di affidare loro le proprie fatture perché procedano automaticamente al loro incasso, anche coattivo.

Razzolano male ? Mi pare che razzolano benissimo, invece.

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