Oggi, 13 Agosto è il Left Handers Day, il Giorno dei Mancini.
Metà rivendicazione, metà sfruttamento commerciale di una vasta nicchia.
Sul mancinismo, dal punto di vista sociale, politico, linguistico potrete trovare cose molto più acconce su Scirus, per esempio.
Limitiamoci a qualche appunto sulla questione del mancinismo in perizia grafica.
Allo stato attuale non esiste LA caratteristica grafica, generale o di particolare, che consenta di stabilire, con certezza o con sufficiente probabilità ai fini forensi, se una scrittura sia stata eseguita da un mancino abituale o meno. [1]
Lo si può verificare tranquillamente in letteratura, e ciò è tanto più valido quando le scritture a confronto non siano, quantomeno, copiose.
Alcuni sistemi di indagine, come la microscopia elettronica, la conoscopia o alcune tracce rilevabili con sistemi elettrostatici possono evidenziare caratteristiche di deformazione della superficie su cui è apposto lo scritto in esame che consentano di integrare il movimento di una mano a sinistra del foglio.
La domanda che pongo però, è leggermente diversa. Ai fini identificativi, ha senso pratico definire se lo scrivente è mancino o destrorso?
Personalmente avrei maggiore interesse a poter definire se un soggetto è mancino dalla nascita o acquisito (ad esempio a causa di una menomazione o di una patologia, o semplicemente perché gli è comodo esserlo - molti artisti o disegnatori acquisiscono nel tempo una sorta di mancinismo funzionale, ad esempio), e se è un mancino dalla nascita se questo mancinismo (è la mano del diavolo, che diamine ! ) sia stato forzatamente corretto con un risultante uso stentato della destra, o se questo tentativo di violenza si sia invece risolto in una scrittura ritratta, riluttante, ma con la mano sinistra.
Tralasciamo l’Ottolenghi e alcuni suoi coevi, che considerano, in un lombrosismo deteriore, il mancinismo una tara.
La moderna letteratura peritale è pressoché (e curiosamente) unanime, nel considerare quantomeno azzardato qualsiasi metodo che vanti la possibilità di stabilire il mancinismo con certezza, ed in ogni scrittura, dai soli elementi rinvenibili nella scrittura stessa: per avere la certezza di avere a che fare con un mancino bisogna praticamente vederlo scrivere. (O integrare le caratteristiche meccaniche della scrittura, come detto).
Il mancinismo, è forse un falso problema, ai fini identificativi ?
La corrispondenza degli elementi grafici nelle scritture spontanee prescinde dalla mano con cui sono tracciate; ha, invece, interesse peritale e giudiziario, la dissimulazione della propria scrittura spontanea con la mano opposta.
Edmond Locard [2]: Qui [nella scrittura con la mano sinistra, N.d.T.] , non ci si aspetti di scoprire dei sintomi che consentano di diagnosticare la sinistrografia.
Wilson Harrison [3] : L’esperienza dimostra che nell’ampia maggioranza dei mancini alfabetizzati, non vi è nulla nella scrittura che indichi con quale mano si tiene la penna. Con una matita od una penna a sfera, nessuna modificazione della posizione della mano è necessaria.
E James Conway [4] : Certamente, nessun esperto qualificato potrà affermare che è in grado di distinguere sempre e comunque tra la scrittura di un destrimane e quella di un mancino, sulla base delle caratteristiche interne della sola scrittura.
E via elencando e citando sino ai testi più recenti.
Il mancinismo è un falso problema nella misura in cui la corrispondenza (o meno) degli elementi grafici nelle scritture a confronto, assunte spontanee, prescinde dalla mano con cui sono tracciate.
[1] Nessun “test” sul mancinismo ha mai superato, ad esempio, il Frye Test. - Cfr. Ascanio Trojani - Frye & Daubert vs. Bumblebee – Il Perito, IV, 1997
[2] Edmond Locard - Les Faux en écriture et Leur Expertise - Payot, Parigi 1959 – pag. 154
[3] Wilson R. Harrison - Suspect Documents and Their Scientific Examination - Sweet & Maxwell, Londra 1958 – pag. 450
[4] James P. Conway - Evidential Documents - Charles C. Thomas Publisher, Springfield 1978 – pag. 201
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