Qualche tempo fa, avevo chiosato sul fatto che lo scorso Novembre, l'Amministratore Delegato di Poste Italiane SpA, ing. Massimo Sarmi, aveva sottoscritto un ordine di servizio con il quale invitava i propri dipendenti a moderare l'uso dell'inglese per garantire una comunicazione immediata con i propri interlocutori.
Si sperava scomparissero a breve termine i teratomi linguistici come la Business Unit Philately, né inglese, né altra cosa che splendido ungulese.
Mi domandavo, però, se si parlava (scriveva, leggeva) Italiano prima dei corsi di inglese in Poste, ed in genere in tutta l'amministrazione della Repubblica.
Risposta corale e unanime, un assordante "no".
L'incertezza e l'abuso linguistico della pubblica amministrazione sono sintomo della pochezza morale e tecnica di questa.
Mi chiedevo anche se dopo l'ordine di servizio moralizzatore, si sarebbe parlato (scritto, letto) Italiano oppure la solita lingua, che si deve tradurre in Italiano prima di poterla tradurre in portoghese o in inglese.
Un paio di giorni ho ricevuto un messaggio di posta elettronica (una mail), proveniente dal dominio posteitaliane.it , finito automaticamente nella Caienna della posta indesiderata.
La riproduco:
Buongiorno,
sono il referente di zona per quanto riguarda i servizi per le imprese di Posteitaliane; vi scrivo in merito a delle interessanti novità riguardo le spedizioni con corriere espresso di Posteitaliane. Da oggi è possibile accedere a scontistiche fino al 30 % e servizi dedicati. A tal proposito vorrei concordare un appuntamento presso la vostra sede proprio al fine di illustrare queste novità.
In attesa di cortese riscontro, distinti saluti
PosteItaliane
Apple Mail ha fatto bene il suo dovere, confinando tra lo spam della serie Caro Amico queste righe che vorrebbero attrarre nuovi clienti.
Brutto italiano, e terminologia spazzatura: la scontistica brilla fra tutte. Il fatto che sia un termine consueto nella lingua dei rappresentanti, non ne giustifica l'uso in alcun modo. Il buon Giampaolo Dossena aveva a suo tempo invocato pene orribili (andare a studiare!) per chi si macchiava di tanto crimine contro l'umanità.
Il buon AD Massimo Sarmi dovrebbe nuovamente mettere mano al computer, e diramare un altro ordine di servizo, raccomandando, in attesa dei corsi di Italiano, almeno l'uso del De Mauro online, facile, gratuito, efficace e, sopratutto, scevro da questa spazzatura. Io suggerirei anche il mai compiutamente applicato Manuale di Scrittura Amministrativa redatto dal Dipartimento di Studi Italianistici per l'Agenzia delle Entrate, per avere un esempio di cosa si deve scrivere e cosa non si può.
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