È in queste ore nelle librerie (qui per Amazon, iBS, Hoepli - e in qualsiasi libreria fisica, esistono ancora, sapete?) la nuova edizione (2018) del volume R.E.
Amundsen - L'Eroe dei Ghiacci Polari, nel novantesimo della scomparsa dell'Eroe nel mare di Barents.
Felice Trojani non pretendeva scriverne una biografia,
troppo vasta per essere affrontata in un piccolo volume, ma far
conoscere ai giovani chi era l'Uomo che, nel lontano 1928, perse
la vita accorrendo al soccorso di naufraghi italiani.
Felice Trojani era uno di questi.
Era uno dei naufraghi del dirigibile Italia, isolati nell'accampamento
della Tenda Rossa (che rossa mai fu) sul pack; i loro SOS
erano stati raccolti ed aeroplani si dirigevano verso di loro.
Attraverso
la radio di Biagi,
vennero a sapere che erano in partenza da Tromsø per le Spitsbergen un
bimotore francese con a bordo Amundsen,
e un trimotore svedese; i naufraghi conoscevano la pericolosità del
Mare di Barents e speravano che i due idrovolanti ne avrebbero
effettuato la traversata di conserva.
Invece, il 18 Giugno 1928, alle 16:00, il Latham 47, pilotato da Leif Dietrichson e René Guilbaud, con a bordo Roald Amundsen ed i membri dell'equipaggio Emile Valette, Albert Cavelier de Cuverville e Gilbert Brazy partirono da soli da Tromsø, in Norvegia.
L'ultima trasmissione, "tutto bene", fu effettuata tra le
18:45 e le 18:55, in un punto al di sotto dell'Isola degli Orsi nella
cui zona fu successivamente rinvenuto da un peschereccio un frammento di galleggiante
appartenente al Latham, ed un serbatoio interno, che sembrava essere stato modificato
in modo da servire da galleggiante, suggerendo che almeno un membro
dell'equipaggio fosse sopravissuto.
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