venerdì 24 luglio 2015

Sulla qualità del servizio ...

Immagine del 7 Settembre 2012, alle ore 9:11:03, presso la Stazione Termini di Roma.
Qualcuno ha lavorato di sgarzino, con buona mano e buona capacità ludolinguistica, non c'è che dire. Peccato che ben pochi l'abbiano notato.
Intanto, al binario opposto, c'era sempre l'Undergraund. (vedete qui)


lunedì 20 luglio 2015

Shakespeare e Verona, Venezia, Milano, Napoli, Messina


Michael Gove, Lord Chancellor e Segretario di Stato per la Giustizia del governo britannico, ha annunciato venerdì 17 Luglio 2015 una consultazione sulla chiusura di 91 tribunali (courts) di prima istanza in Inghilterra e in Galles nonché per la fusione di altri 31 tribunali - oggi ci sono 460 tribunali operanti, dopo un precedente taglio di circa un quarto del totale avvenuto cinque anni fa.
La motivazione è sempre quella, i soldi - Gove afferma che un terzo dei tribunali di prima istanza trattano processi per meno della 50% del tempo disponibile nelle loro sedi.
Il segretario promette, comunque, che nessun cittadino, dopo gli ulteriori tagli, si troverà a meno di un'ora di viaggio dalla sede di tribunale più vicina (
more than 95% of citizens would be able to reach “their required court within an hour by car”)  
William Shakespeare (chi ha il coraggio d'affrontare la zuppa notturna di questi giorni faccia una capatina al Globe a Villa Borghese) ambientava i drammi e le commedie in Italia (Verona, Venezia, Milano, Napoli, Messina ...), abbastanza lontano da evitare accuse di lesa patria ma abbastanza vicino da non considerare i personaggi come provenienti da altre stelle.

Qui a Roma (ma un conto analogo è possibile per il resto d'Italia), servono un paio d'ore per arrivare a piazzale Clodio o a viale Giulio Cesare, per trovare un ruolo che, quando va molto, ma molto bene, prevede almeno il triplo delle cause trattabili secondo principi di minima decenza, per non parlar del resto.
 
Ma qui i tribunali li chiudiamo lo stesso, così - ci dicono - ci sentiremo più europei.



sabato 18 luglio 2015

Noterella di servizio

È qualche anno, ormai, che pubblico queste piccole note.
Il primo post è del 9 Novembre 2008, più di centomila pagine viste, poco meno i contatti unici (con buona pace della legge sui cookies - avete visto il bannerino sopra, vero?). 
Leggi nuove, poi cambiate, poi aggiustate, poi tolte, poi rimesse, poi rifatte al contrario; trentasei automobili promesse, ma poi arrivava sempre il carettino a mano, per il quale dobbiamo però pagare le tasse come per le trentasei di cui prima.
E tutto pedissequamente indicizzato (con qualche distinguo e altrettanti pasticci) dai motori di ricerca. A dar retta alle statistiche sul blog (aggregate e anonimizzate, ovviamente) il post più letto è uno del 2010, di quelli sul 195cpc novellato.
Giorni fa un anonimo mi mandava un commento - sgradevole più per l'assenza di punteggiatura, di maiuscole e di consecutio che per il contenuto - in cui mi rimproverava di non aver fornito notizie aggiornate.
L'anonimo si riferiva ad un post del 2009; da allora sono passati un sacco di governi, di leggi, di promesse e di prese per i fondelli; nemici portati dalla corrente del fiume, pochi - ma qui conta il pensiero.
Questo è un blog (vedi definizione della Treccani), non è un manuale; c'è una data sopra ogni titolo, non si aggiornano i post, eventualmente si correggono eventuali, piccoli, errori, ma il senso, la mission come dice Lui, quell'altro, del blog è proprio questo. E se credete a quello che dice la rete senza un minimo di controllo e di controverifica, bussate dai cinquestelle, cercano gente così da quelle parti.
Se all'anonimo gli rode di qualcosa, in farmacia ci sono ottimi prodotti, discreti, un po' cari (è, bigpharma!) ma efficaci e con l'applicatore incorporato. Non venire da me a fartelo grattare.