martedì 30 novembre 2010

Statisticamente, I bis. Gli Occhiali (o il Paraocchi) del Giudice ?

  
«Il Settantasei per cento di corrispondenza.. » oppure il più familiare «Il novanta per cento degli italiani è con me».
Qualche perito o consulente propone dati statistici, diagrammi, tabelle. Poi guardi, e vedi che la statistica è fatta su tre (uno, due, tre di numero) oggetti a confronto, verifica compresa. Nemmeno aritmetica (e pure brutta) è. 
È supercazzoloso, ma senza nemmeno il piacere tattile della bitumatura. 
Tempo fa si diceva che il Perito è l'occhiale del Giudice; questi sembra vogliano esserne il Paraocchi.

« Non dimenticatevi di una cosa importantissima: divulgate sondaggi sulla vostra popolarità e le sulle vostre possibilità di successo. I sondaggi sono importantissimi e possono essere fatti attraverso le interviste. Il metodo è semplicissimo: domandate, per esempio, a mille persone al Maracanã, alla Estação Central do Brasil, sulla spiaggia del Leblon o lungo l'Avenida Rio Branco il nome del candidato che preferiscono.
Mettete insieme le risposte e, senza leggerle (importantissimo!) per non crearsi complessi e non perdere il sorriso, sigillatele ermeticamente in una scatola.
Poi buttatela a mare, bruciatela o sotterratela in giardino. Vi resta solo di far pubblicare i risultati sui giornali: il 78% dell'elettorato della Zona Sud (dal Correio da Manhã) e l'82% della Zona Nord (secondo O Dia) sarà certamente con voi.
Se proprio volete, potrete anche fare a meno delle interviste, e pubblicare direttamente i risultati. Questo sistema è più economico e consente di ottenere gli stessi effetti.
Fatto ciò [...] approfittate dei quattro anni che i miei consigli vi avranno reso.
Se nonostante i vostri sforzi ed i miei consigli non sarete stati eletti, significa che siete stati traditi: cambiate partito, cambiate alleanze, cambiate politica.
Non dimenticate che la gente è sempre ingrata, e per questo andrete in esilio volontario, senza dire una parola per tre anni e sei mesi, dopo i quali riapparirete portando con voi una lista dei prezzi del periodo della vostra ultima campagna elettorale.
Tutti vedranno che i prezzi si saranno moltiplicati più volte da allora, e che non ne siete certo responsabili, perché voi non siete stati eletti; ma lo sarete questa volta, con assoluta certezza. »

da : Peter Kellemen, Política (uma das boas coisas da vida) in Brasil para Principiantes, Editora Civilização Brasileira, Rio de Janeiro 1960
Se volete provare a trovare una copia del volume, da decenni fuori edizione, provate qui.

Cose che avvengono in una galassia lontana lontana, in altro tempo, in altro spazio. E se qualcuno ci si riconosce, non avrà certo sufficiente orrore di sé stesso da arrabbiarsi.

lunedì 1 novembre 2010

Dolus bonus




È uscita la seconda edizione del volume Grafologia Giudiziaria e Psicopatologia Forense - Metodologia di indagine nel falso grafico e la capacita' di intendere e di volere dalla grafia. Giurisprudenza, di Vincenzo Mastronardi, Sante Bidoli e Monica Calderaro, per i tipi di Giuffré.
Il volume tratta dell'idonea impostazione peritale in tema di falso grafico sulla scorta di esperienze ormai consolidate e della giurisprudenza aggiornata nel settore. Considerando la neuroanatomia funzionale del gesto grafico e l'influenza delle malattie organiche sulla scrittura, vengono esaminati gli elementi basilari in tema di profili psicologici, di psicopatologie e di capacità di intendere e di volere dalla grafia. 
Il libro è prodigo di esemplificazioni, nonché di profili psicologici e psicopatologici di più autori responsabili di reati anche omicidiari e riporta le ricerche svolte in ambito clinico-accademico in tema di schizofrenia, disturbi depressivi, alcoolismo e tendenza al suicidio.

Parte della integrazione legislativa e giurisprudenziale è stata redatta con la collaborazione del Vostro affezionatissimo (chiaramente e giustamente citato in premessa e in corrispondenza del suo modesto contributo).









Farsi pagare, fra due anni (se va bene)


Un importante aggiornamento alla precedente Direttiva comunitaria a suo tempo  implementata nella legislazione italiana dal Decreto Legislativo n. 231/2002 , è stato approvato lo scorso 20 Ottobre 2010 dal Parlamento Europeo con la amplissima maggioranza (612 a favore, 12 contro e 21 astensioni, tutti euroscettici che han voluto far  chiara fede di statalismo);  tutti gli europarlamentari italiani presenti hanno votato a favore.
La Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 20 ottobre 2010 sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali generalizza il limite massimo di 30 giorni per i pagamenti di fatture per beni e servizi, sia per il settore pubblico che per quello privato, ammettendo limitatissime eccezioni solo in circostanze specifiche e comunque non oltre il termine di 60 giorni, a meno di clausole contrattuali specifiche che non costituiscano un contratto leonino
Per il settore pubblico la Risoluzione è particolarmente rigida, imponendo l'invalicabililità del termine dei sessanta giorni, oltretutto limitato solo al settore della sanità.
Nel caso di ritardato pagamento, il Parlamento ha imposto al Consiglio la fissazione di un tasso di interesse non inferiore all'8% , ed una somma non inferiore ai 40€ per coprire i costi di recupero del credito (foss'anche per il semplice sollecito).
Si attende ora la sollecita approvazione della Direttiva da parte del Consiglio, e l'entrata in vigore della stessa, venti giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea. Da quel giorno, i singoli stati membri avranno due anni di tempo per recepire la Direttiva.

Nel nostro specifico, significa che una volta implementata la Direttiva nella legislazione italiana, tutte le transazioni BtoB dovranno sottostarvi. Qualsiasi fattura emessa dovrà essere saldata entro trenta giorni, salvo l'applicazione automatica dell'interesse di mora (come detto, non inferiore all'8%) e l'aggravio delle spese di sollecito e di recupero (in misura non inferiore ai 40€). 
Anche il Ministero di Giustizia dovrà pagare in trenta giorni dalla fattura, non valendo più alcuna eccezione di applicabilità per il settore pubblico.
Resta solo da verificare che Governo e/o il Parlamento approvino prima dei due anni l'applicazione della Direttiva, confermando la stessa commovente unanimità di propositi che è stata manifestata il 20 Ottobre al Parlamento Europeo.