Di questi giorni l'evolversi delle indagini sullo stupro della Caffarella, tra un riserbo non perfettamente gestito da parte della Procura di Roma, anticipazioni pseudodibattimentali sulla stampa, la polemica sulle "ronde", ed altro.
Non si può entrare nel merito della questione, per palese decenza professionale.
Due aspetti della faccenda, però, sono interessanti, l'uno strettamente tecnico, l'altro morale.
Primo, l'aspetto tecnico.
Le notizie di stampa, prese tal quali, senza verifica sui fascicoli reali, insinuano che la Procura di Roma avrebbe classificato come indizio negativo la negatività dell'esame sul DNA dei due indagati nei campioni di sperma raccolti.
Il principio di identificazione è fin troppo chiaro, in questo senso: uno ed anche un solo elemento contrario ad una identificazione positiva è prevalente su ogni altra eventuale corrispondenza.
La scelta (se vera, lo ripeto ancora), attribuita nella stampa alla Procura, di considerare come non rilevante la negatività di tali esami apparirebbe, quantomeno, un originale forma di masochismo processuale. Ma nel merito della particolare questione NON ci si entrerà, qui interessa il solo principio di identificazione e la sua applicabilità.
A questo primo aspetto, puramente tecnico, dedicherò il prossimo post.
Un secondo aspetto, come detto, morale.
Facile giudicare, facile condannare, facile sostituire vendetta alla Giustizia.
Andiamo per esempi.
Vi ricordate 12 Angry Men, di Sidney Lumet, tratto dal dramma teatrale di Reginald Rose? In italiano fu traslato ne La Parola ai Giurati. Questo è il trailer:
Recentemente Nikita Mikhalkov ha diretto lo splendido 12 :
La parola ai giurati, traduzione in italiano del dramma di Rose, è sino al 22 Marzo in scena al Teatro Eliseo di Roma, con la regia e l'interpretazione del Giurato 8, di Alessandro Gassman.
I film, e l'opera teatrale, sono ottimi esempi di cosa accade quando il pregiudizio prevale sulla ragione, la vendetta sulla Giustizia, e di come si debbano affrontare i ronderos potenziali.
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